Nella città inglese di Derby rinviato a giudizio un gruppo di 13 uomini che ha violentato decine di ragazzine per un anno e mezzo.
Erano giovani, sportivi e benestanti e si divertivano a adescare adolescenti dal passato turbolento per poi abusarne a più riprese. Per 18 mesi hanno continuato indisturbati finché la polizia di Derby non ha messo fine alle loro scorribande dopo le segnalazioni di alcune vittime minorenni.
ADESCAMENTO CON VODKA E COCAINA – Quasi tutti sposati, con figli e di fede islamica apparentemente incrollabile, una volta usciti di casa in gruppo di trasformavano in un branco della peggior specie. Il modus operandi prevedeva l’adescamento a scuola, in strada o in qualche locale, di qualche ragazzina a cui veniva offerto alcool e droghe. Una volta ottenuto il numero di cellulare le malcapitate venivano ricontattate per una festa o per un appuntamento galante durante il quale avvenivano le violenze spesso filmate con i telefonini. E’ da febbraio che si sta svolgendo il processo ma solo adesso è stato possibile raccontare la storia sui giornali.
GIOVANISSIME – Le vittime erano a dir poco giovani: in un’occasione, Saddiq, uno dei due capi branco, aveva persino abusato di una dodicenne in un parco mentre il compare Liaqat ne stava stuprando un’altra, di 14 anni, nella BMW usata dal branco per gli adescamenti. Alcuni componenti del gruppo, già condannati in passato per violenze sessuali, detenzione di materiale pedopornografico e aggressione, portavano addirittura il braccialetto elettronico apposto in seguito ai vecchi processi.
SOTTO COPERTURA -La lunga indagine sotto copertura è iniziata quando la BMW è stata fermata in seguito ad una segnalazione di uno scippo e la polizia ha notato due ragazzine a bordo con Saddiq e Liaqat. Una volta portate alla centrale le due adolescenti hanno cominciato a raccontare la loro storia. La macchina è stata messa sotto sorveglianza e l’indagine ha svelato il giro di mloestie e violenze sessuali a cui il branco era dedito in modo abituale. L’ispettore Shawn Dawson ha dichiarato: ” Si sentivano forti, sportivi, ricchi e di bell’aspetto. Ottenuto il numero di cellulare delle vittime iniziavano a tartassarla. Al momento dell’arresto, non avevamo idea dell’ordine di grandezza di questa storia. Una volta che una vittima ha iniziato a parlare se ne sono aggiunte una valanga“. Fino ad allora, sia per vergogna sia per un’inspiegabile Sindrome di Stoccolma, molte delle vittime non sembravano pronte a collaborare.
A GENNAIO LA SENTENZA – I due capi, che da quando sono stati arrestati si sono fatti crescere lunghe barbe e indossano solo abiti islamici, sono stati condannati per stupro, molestie sessuali, attività sessuali con minori e produzione di materiale pedopornografico e aspettano la sentenza per gennaio. Altri membri del branco sono invece accusati di intimidazione di testimoni, violazione di ordini restrittivi e di produzione e diffusione di pedopornografia.